
Avere alte aspettative sui figli è giusto o sbagliato? Tre cose da sapere
Da sempre per un genitore i figli sono la cosa più preziosa e, paradossalmente, in un periodo in cui in molti paesi la natalità diminuisce e l’età media in cui si diventa genitori tende a salire, cresce l’investimento emotivo e spesso anche economico che le coppie fanno sui figli.
Se da una parte è legittimo che ogni genitore speri che il proprio figlio possa essere il meglio e avere il meglio dall’altra è importante comprendere qual è il ruolo delle aspettative genitoriali sulla crescita e lo sviluppo dei propri figli.
Una ricerca americana molto famosa, condotta seguendo i bambini dall’età prescolare fino all’inizio dell’età adulta, ha identificato tre fattori che dovrebbero essere sempre presenti nelle cure genitoriali per garantire il miglior sviluppo emotivo, cognitivo e sociale dei figli. Questi tre fattori sono: affetto e sostegno, regole e limiti chiari, aspettative elevate.
Avere aspettative elevate nei confronti dei propri figli sembra dunque essere un ingrediente di vitale importanza per favorirne una crescita felice e ben adattata.
Permettimi però di chiarirti il significato di aspettative elevate perché spesso attorno a questo concetto si fa un po’ di confusione.
La prima cosa che devi sapere è che aspettarsi o peggio ancora pretendere traguardi di rilievo per il proprio figlio in ogni ambito della vita (sport, amici, scuola, musica) non è il modo corretto di intendere il concetto di aspettative elevate.
Adoperarti in ogni modo affinchè tuo figlio sia tra i più bravi a scuola, tra i migliori nello sport, il più popolare tra i suoi amici, non è esattamente quello che si intende per nutrire aspettative elevate e può essere che più ti sforzi in questo senso più i risultati che otterrai andranno nella direzione opposta.
L’aspettativa elevata che come genitore devi coltivare per tuo figlio non riguarda tanto il risultato da ottenere quanto piuttosto il processo per arrivare a quel risultato.
Mi spiego meglio: avere aspettative elevate significa essere fiducioso che tuo figlio abbia le capacità e le risorse per affrontare la strada che lo separa dal raggiungere i suoi traguardi, di qualunque tipo essi siano.
Questo vuol dire imparare a non intervenire per ogni difficoltà che incontra, non eliminare le piccole sofferenze dalla sua strada, non sollevarlo dalla fatica che ogni processo di apprendimento comporta. E soprattutto non spaventarsi di fronte alle battute di arresto o ai piccoli fallimenti che sperimenta.
Avere il proprio focus solo sul risultato invece spesso può sviarci dal processo: mandare a ripetizione tuo figlio perché ha preso due insufficienze, organizzargli sessioni di recupero perché ha qualche difficoltà nell’imparare una lingua straniera, parlare con l’istruttore di calcio perché non lo lasci in panchina e lo faccia giocare, sono dei tentativi di aiutare che spesso danneggiano perché comunicano indirettamente un messaggio: io mi aspetto che tu non ce la possa fare da solo.
E spesso più abbiamo alte aspettative sui risultati più interveniamo continuamente per aiutare nostro figlio a raggiungerli non sapendo che così facendo impediamo lo sviluppo delle sue capacità.
Per cui la seconda cosa che devi assolutamente sapere è che le aspettative sulle capacità di tuo figlio possono condizionare significativamente i risultati che riuscirà ad ottenere.
A tal proposito voglio raccontarti una storia.
Nel 1968 lo psicologo tedesco Robert Rosenthal fece un esperimento in una scuola Californiana.
Rosenthal sottopose i bambini di alcune classi elementari ad un test di intelligenza.
Andò poi dalle insegnanti e gli consegnò una lista di nomi facendogli credere che si trattava dei bambini risultati più intelligenti ai test.
Rosenthal in realtà estrasse quei nomi casualmente.
Alla fine dell’anno tornò a scuola e con dei test verificò il rendimento scolastico di tutte le classi.
I risultati lo lasciarono sbalordito: si rese conto che quei bambini estratti a caso avevano ottenuto i punteggi più alti nel rendimento di tutte le materie.
Che cosa era successo? Un’aspettativa era diventata realtà!
Le maestre avevano realizzato quello che si aspettavano. Trattando e relazionandosi con i bambini che credevano essere i più bravi come se fossero i più bravi, li avevano portati a diventarlo.
Da quel momento Rosenthal è diventato famoso per l’effetto aspettativa che, ad oggi , rappresenta una delle più importanti scoperte della psicologia
Questo effetto funziona ovviamente anche al contrario. Se ti aspetti che tuo figlio non sia forte, bravo o capace abbastanza , non lo diventerà.
Per cui ricordati che se per far raggiungere dei traguardi a tuo figlio ti senti sempre in dovere di proteggerlo, di sostituirti a lui, di aiutarlo, crescerai un bambino che avrà sempre bisogno di protezione, di qualcuno che lo aiuti e che faccia al suo posto. In questo modo, anche se forse non lo sai , stai coltivando basse aspettative nei suoi confronti.
Se per poca fiducia nelle sue capacità farai troppo per lui, lui non farà abbastanza per sé stesso.
E veniamo all’ultimo punto importante che può aiutarti ad avere aspettative elevate nei confronti di tuo figlio: impara a sostituire la mentalità da centometrista con quella da maratoneta.
Si hai capito bene, scordati sforzi intensi e risultati immediati e preparati ad un lavoro lungo dove la pazienza e la resistenza saranno le tue alleate più preziose.
Sostieni tuo figlio lodando il suo impegno più che la sua bravura e attendi paziente che i suoi sforzi diano frutto. Ogni bambino ha i suoi tempi, rispetta i tempi di tuo figlio.
Insegna a tuo figlio la perseveranza, non mostrarti impaziente e resisti alla tentazione di intervenire non appena noti un po’ di sofferenza nel suo cammino. La tua costanza lo aiuterà a sviluppare la pazienza.
Non mostrarti preoccupato di fronte alle sue difficoltà anzi fai vedere che credi nelle sue capacità. La tua fiducia in lui diventerà la sua fiducia in sé stesso.
E ricorda che le persone che hanno fiducia in sé stesse riescono a raggiungere i traguardi che si prefiggono e a superare con più facilità le difficoltà inevitabili della vita.
Spero che questo articolo ti sia piaciuto e, se pensi che possa interessare a qualcuno che conosci, ti chiedo di condividerlo.
Se, invece, senti di aver bisogno di lavorare sulle tue aspettative genitoriali o vuoi semplicemente un aiuto per stabilire una relazione più efficace con tuo figlio contattami e sarò felice di aiutarti.
PER APPROFONDIRE:
Luzzi, F. 2018, La mente strategica. Imprimatur, Torino
Rosenthal, R., Jacobson, L., 1992. Pygmalion in the classroom. Irvington, New York
Steinberg, L., Mounts, N.S., (et altri), 1991, Authoritative Parenting and Adolescent Adjustement Across Varied Ecological Niches. Journal of Research on Adolescence. 1. p.19-36.
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