
Hai difficoltà a far rispettare regole e limiti a tuo figlio? 10 semplici indicazioni da mettere subito in pratica
Dare regole e limiti è faticoso, soprattutto quando si tratta di gestire le conseguenze e fare i conti con le reazioni di rabbia, di frustrazione ma anche di chiusura o di offesa di bambini e ragazzi. Oggi però non voglio soffermarmi sulle ragioni delle difficoltà che incontri e sulla fatica che senti ma voglio darti alcune indicazioni che possono semplificarti la vita in questo compito.
Non è detto che tutto ciò che è scritto in questo articolo sia applicabile alla tua situazione ma sono certa che vi troverai qualche spunto utile da poter utilizzare.
- Scegli bene le battaglie da combattere
Il lavoro che ti aspetta richiederà tanta pazienza ed energia per cui sii realistico e concentrati su un numero limitato di regole e limiti, iniziando da quelle che ritieni fondamentali e in linea con i tuoi valori. Soprattutto se tuo figlio non ti segue, se ultimamente sembra essersi trasformato in un piccolo tiranno o se fino ad ora sei stato piuttosto permissivo, inizia con piccoli passi, altrimenti la frustrazione e le ribellioni saranno ingestibili e presto ti arrenderai.
- Condividi ma non cercare il consenso
Spiega chiaramente a tuo figlio cosa ti aspetti da lui ma non ingaggiare lunghe discussioni su quanto quello che fai è per il suo bene, su come gli sarà utile in futuro, sui vantaggi che trarrà nel seguire ciò che gli proponi, etc. Non sei un politico e non devi guadagnarti il consenso e preoccuparti della tua popolarità. I bambini e i ragazzi, differentemente da ciò che pensiamo, riescono quasi sempre a comprendere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e, se sono molto piccoli e non lo capiscono, non capiranno nemmeno le nostre lunghe spiegazioni.
- Sii un modello
Tuo figlio non ti ascolta sempre ma sicuramente ti osserva sempre. Sarà molto bravo a cogliere le incoerenze tra ciò che gli raccomandi di fare e come ti comporti . Per cui se ci sono delle regole in casa che anche tu dovresti rispettare (non dire parolacce può essere un esempio) diventa per lui un esempio. Tuo figlio si modella sul tuo comportamento. Se sbagli, ammettilo e chiedi scusa. Lui imparerà a fare lo stesso.
- Coltiva aspettative realistiche
Dare regole e limiti serve a insegnare a tuo figlio che non è onnipotente, serve a fargli sperimentare la rabbia, la frustrazione, la tristezza e a fargli capire che sono sentimenti che può imparare a gestire. Dare regole e limiti non serve a plasmare bambini soldato che non fanno mai capricci o non si oppongono mai. Anzi se tuo figlio ti ubbidisce sempre senza se e senza ma, prova a chiederti perché non manifesta mai la sua frustrazione. Insomma, sii fermo sulle regole ma ricordati che tuo figlio è un bambino e non un angioletto.
- Limita le eccezioni e spiegale.
Dando regole e limiti a tuo figlio gli stai insegnando ad autoregolarsi, è importante pertanto, soprattutto all’inizio, limitare le eccezioni. Se ti stai chiedendo cosa vuol dire concretamente limitare le eccezioni e quante volte potrai cedere alle richieste, ti indico subito un parametro di riferimento. Diciamo che nell’arco temporale di un anno dovrai essere capace di ricordare chiaramente le volte in cui hai contravvenuto alle regole e i motivi per cui lo hai fatto, diversamente non stai facendo eccezioni ma fai rispettare le regole a singhiozzo! Ricordati poi, quando ti capita di dover fare un’eccezione, di spiegarne i motivi a tuo figlio: “oggi puoi rimanere alzato di più perché è capodanno, perché gli zii sono venuti a trovarti, perché c’è la festa del paese, etc”.
- Sii coerente nella comunicazione
Quello che devi imparare a trasmettere, oltre al contenuto della regola o del divieto, è l’importanza di ciò che stai comunicando. Ogni volta che dai un limite o una regola, tuo figlio deve percepire che si tratta di qualcosa di estremamente importante.
Come fare? Imparando ad utilizzare meglio il linguaggio non verbale: la mimica facciale, il tono della voce, le pause, lo sguardo. Urlare o perdere le staffe, per esempio, sono comportamenti che non ti rendono autorevole perché comunicano che hai perso il controllo, così come parlare a tuo figlio mentre sei in un’altra stanza o mentre fai qualcos’altro comunica che quello che stai dicendo non merita troppa attenzione.
- Riconosci le emozioni di tuo figlio ed evita di sminuirle
Qualunque sia la reazione di tuo figlio mentre gli stai insegnando regole e limiti ricorda di accettarla senza sminuirla. Questo non vuol dire accettare il suo comportamento o cedere alle sue richieste, ma sintonizzarti con il suo stato d’animo senza ridicolizzarlo o volerlo negare. “Calmati”, “smettila, non fare lo sciocco” “non essere esagerato” “che vuoi che sia” sono esempi di frasi che vanno in questo senso e che difficilmente indurranno tuo figlio a calmarsi o a uscire dall’emozione negativa, e probabilmente, gli comunicheranno indirettamente che ciò che prova in quel momento non è appropriato. Prova a sostituire queste frasi con espressioni diverse “capisco che sei arrabbiato, ma dobbiamo comunque iniziare a fare i compiti”; “so che sei triste perché devi lasciare il tuo amichetto ma ora dobbiamo andare a casa” “immagino che tu abbia paura ad andare sotto acqua, ma è normale quando si impara a nuotare”. Ricorda che stai insegnando a tuo figlio l’autocontrollo e questo vuol dire fargli capire che può provare qualsiasi emozione ma non può sempre fare come vuole.
- Non evidenziare le eccezioni positive, richiamando il negativo
“Oggi non hai preso nessuna nota, allora se vuoi sei bravo” “ma cosa ti è successo? Stasera hai mangiato tutto” “oggi hai fatto i compiti da solo, e come mai?”
Ogniqualvolta ti stupisci di fronte a un comportamento positivo di tuo figlio stai facendo due cose: gli stai comunicando che quel comportamento è per te un’eccezione e che da lui non te lo aspetti ma, soprattutto, lo stai obbligando a rimanere focalizzato sul suo comportamento negativo abituale. Ricordati che i bambini diventano ciò che ci aspettiamo da loro e pertanto ti consiglio di non sottovalutare gli effetti di questa forma negativa di comunicazione.
- Intervieni sempre come se fosse la prima volta che tuo figlio sbaglia
Quando riprendi tuo figlio comportati come se fosse la prima volta che trasgredisce la regola o il divieto che gli hai posto. Mostrati stupito. Sottolinea la gravità del fatto. Evita di agire e parlare come se dessi per scontato il suo comportamento. “Sei sempre il solito” “con te sempre la stessa storia” “sei il solito incorreggibile” sono frasi che contribuiscono lentamente e progressivamente a cronicizzare la situazione. Immagina di riprendere il figlio ubbidiente dei tuoi amici o (se non conosci figli ubbidienti) il figlio ideale che hai in mente. Come riprenderesti un bambino che è per la maggior parte del tempo ubbidiente? “Sono molto stupito di quello che hai fatto, fai in modo che non si ripeta più”, “ah oggi non hai fatto i compiti, come mai, cosa è successo?” Adatta pure le formule alla tua situazione con la consapevolezza che il linguaggio che utilizzi contribuisce in modo potente a influenzare la realtà.
- Loda il comportamento appropriato e crea una cornice positiva
Rinforza tuo figlio con incoraggiamenti positivi quando si comporta bene. Per farlo sii preciso e conciso: “bravo” “ben fatto” “ottimo”. I bambini sono sensibili alle lodi dei genitori, soprattutto quando sono meritate e ben dosate.
Ritagliati ogni tanto dei momenti per immaginare con tuo figlio il futuro positivo che l’aspetta quando sarà riuscito a migliorare i suoi comportamenti. “Immagina come sarai soddisfatto e felice quando riuscirai a nuotare bene” “oggi sei stato davvero bravo, le cose in futuro andranno sempre meglio e trascorreremo sempre più giornate felici come questa”.
Guarda con fiducia al futuro e a tuo figlio e anche lui imparerà a fare lo stesso.
Spero che questo articolo ti sia stato utile e se pensi che possa interessare a qualcuno che conosci ti chiedo di condividerlo.
Se invece hai bisogno di un aiuto per gestire meglio regole e limiti con tuo figlio contattami e sarò felice di aiutarti.
PER APPROFONDIRE
Scarlaccini, F., Cannistrà, F. (2017), Aiutami a diventare grande. Roma, EPC editore.
Siegel, J.D., Bryson, T. P (2015) La sfida della disciplina. Milano. Raffaello Cortina Editore
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