
Tre domande per capire se hai bisogno di uno psicologo
Spesso mi viene chiesto in quale circostanze è necessario rivolgersi a uno psicologo, se ci sono dei sintomi specifici a cui prestare attenzione, dei campanelli d’allarme o delle situazioni particolari in presenza delle quali andare da un professionista è considerato indispensabile.
Prima di aiutarti a valutare se è opportuno fare questo passo, voglio chiarirti un concetto fondamentale: i motivi per cui puoi scegliere di consultare uno psicologo sono molteplici e i benefici che puoi ottenere dipendono molto dalla situazione in cui ti trovi.
A differenza di quello che normalmente si pensa, l’intervento di uno psicologo non sempre è legato a un disagio o a un disturbo.
Sebbene nell’immaginario collettivo sia il malessere la principale ragione che giustifichi una consulenza psicologica, in realtà, spesso il lavoro dello psicologo è legato alla promozione di una migliore qualità di vita.
Pensa a tutte quelle volte in cui quello che desideri è migliorare le tue prestazioni, prendere delle decisioni efficaci o avere maggiori soddisfazioni in uno o più ambiti della tua vita (studio, lavoro, sport, relazioni interpersonali); probabilmente in queste circostanze sei perfettamente in grado di cavartela da solo, ma con l’aiuto di un professionista potresti ottenere risultati migliori. Lo psicologo, infatti, può aiutarti ad ampliare i punti di vista disponibili per inquadrare una situazione o per fissare un obiettivo, può lavorare con te per sbloccare le risorse personali che non utilizzi al meglio e, soprattutto, può farti scoprire abitudini o copioni disfunzionali che limitano le tue prestazioni o le tue relazioni.
Immagina di voler vincere una gara: puoi scegliere di allenarti da solo o puoi affidarti a qualcuno che di professione fa l’allenatore. Non è sicuramente una scelta indispensabile ma può rivelarsi molto vantaggiosa, soprattutto se è una competizione a cui tieni particolarmente, se ci sono avversari preparati e se vuoi dare il meglio di te stesso.
Se dunque hai un desiderio da realizzare (può essere un progetto, un obiettivo personale, sentimentale o professionale) la domanda da farti è: in questo momento della mia vita, sto usando le mie capacità, le mie risorse e i miei talenti al meglio?
Prendi un foglio di carta ed elenca tutto ciò che stai facendo per raggiungere ciò che desideri. Se hai difficoltà nel compilare la lista perché non ti vengono in mente azioni concrete, se la lista è particolarmente breve o se, addirittura, hai difficoltà a definire nello specifico ciò che desideri, il supporto di uno psicologo può darti una marcia in più.
In questi casi, proprio perché si lavora sul potenziamento delle capacità, il percorso è generalmente breve: alcuni, in un solo incontro, riescono a mettere a fuoco aspetti importanti e questo basta per far cambiare passo alla loro vita, altri, invece, hanno bisogno di qualche seduta per apprendere nuovi copioni comportamentali e nuove strategie. In entrambi i casi devo confessarti che è davvero bello vedere come basta poco per far cambiare le persone in meglio!
Come puoi immaginare, tuttavia, il lavoro dello psicologo non finisce qui. Un secondo ambito di intervento infatti riguarda il supporto in caso difficoltà.
Pensa a tutte quelle situazioni in cui un problema con te stesso o con gli altri limita la tua vita: può essere una paura, un tuo modo di essere, o qualcosa che ti è accaduto e che non riesci a superare completamente e con cui convivere è faticoso.
In questi casi la tua vita tutto sommato funziona ancora bene, lavori o studi, hai delle relazioni soddisfacenti, ma c’è qualcosa dentro che intimamente ti logora, che hai provato a superare ma senza successo e che ti porti dietro con un misto di tristezza e rassegnazione.
Non fraintendermi, tutti passiamo momenti difficili e siamo chiamati a risolvere problemi, il punto è quando questi si incancreniscono senza risolversi e noi cominciamo a pensare che dobbiamo conviverci.
Per esperienza ti dico che in questi casi c’è una maggiore resistenza a chiedere aiuto: quando un problema non invalida la nostra vita ma la limita soltanto spesso lo percepiamo come sopportabile.
Immagina di voler vincere una gara ma hai un dolore a un piede o anche un semplice fastidio che però non ti passa. Puoi sicuramente fare finta di nulla ma corri due grandi rischi: il primo è quello di farti male davvero e peggiorare una situazione che, con un po’ di riposo o con le giuste cure, si sarebbe risolta velocemente; il secondo rischio è di gareggiare molto al di sotto delle tue possibilità, di faticare molto più di quanto richiesto e, soprattutto, di non goderti la competizione.
Se c’è qualcosa che ti turba da parecchio tempo o che non riesci a fronteggiare, nonostante gli sforzi compiuti, chiediti: a cosa sto rinunciando a causa delle mie difficoltà?
Immagina la tua vita senza il problema o la limitazione che ti affligge e prova a pensare a come ti sentiresti senza quel senso di tristezza o disagio per ciò che non riesci ad affrontare o superare. Se la vita immaginata è molto diversa da quella che stai vivendo, l’aiuto di uno psicologo può esserti decisamente utile.
E veniamo all’ultimo punto, che è quello che mi sta più a cuore perché riguarda tutti quei casi in cui la vita delle persone non è semplicemente limitata ma risulta invalidata da disturbi psicologici,
Che si tratti di attacchi di panico, ossessioni, paranoie, problemi alimentari, depressione, non c’è differenza: è sempre il disturbo ad avere il ruolo principale nella vita della persona.
Quello che serve in questi casi non è uno psicologo ma uno psicoterapeuta che sappia impostare una terapia per affrontare e risolvere efficacemente la situazione.
Immagina di voler vincere una gara ma di avere una gamba rotta: in queste condizioni non c’è modo di poter partecipare. L’unica cosa che puoi fare è fermarti, ingessare la gamba, poi fare un po’ di riabilitazione per poter essere pronto alla prossima occasione. È un percorso un po’ più lungo ma non per questo impossibile.
In queste circostanze un aiuto non solo è utile ma è indispensabile, a meno che tu non voglia continuare a trascorrere la tua vita come semplice spettatore rinunciando alla possibilità di gareggiare. Per esperienza ti dico che rivolgendoti a uno psicoterapeuta, soprattutto se utilizza terapie brevi, dopo poche sedute potresti avere significativi miglioramenti.
È probabile che tu sia scoraggiato, che la situazione ti sembri irrisolvibile, che tu abbia già provato a farti aiutare ma senza successo. Se ti trovi in una situazione simile prova a immaginarti vecchio e malandato dentro un letto di ospedale nel tuo ultimo giorno di vita.
La domanda da farti in questi casi è : cosa direbbe questo vecchio al giovane che ora sta leggendo? Gli direbbe di tentare ancora o di arrendersi? Rifletti su questo prima di decidere cosa fare.
Vorrei concludere con un’ultima riflessione fatta non da me ma da un mio paziente alla fine del suo percorso di terapia.
“Pensavo che andare dallo psicologo fosse roba da deboli e infatti è stato in un momento di debolezza e di vulnerabilità che mi sono convinto a chiedere aiuto. Oggi che mi sono liberato della sofferenza, però, sono grato alla mia debolezza, sono grato a me stesso per aver smesso di essere forte: è stato l’anello debole che mi ha salvato, è stato l’anello debole che ha rotto la catena che mi teneva prigioniero!”.
Se nel rispondere alle domande di questo articolo ti sei accorto di aver bisogno di uno psicologo o di uno psicoterapeuta, contattami e sarò felice di poterti essere di aiuto.
Per approfondire:
Nardone G, 1994, Manuale di Sopravvivenza per psico-pazienti; ovvero come evitare le trappole della psichiatria e della psicoterapia. Firenze, Ponte alle Grazie.
Nardone G, 1998 Psicosoluzioni. Milano, Rizzoli.
Nardone G, 2013 Psicotrappole. Firenze, Ponte alle Grazie.
Articoli correlati
Perché se vuoi perdere peso devi smettere di metterti a dieta
Stare a dieta fa ingrassare. Sembra un paradosso ma con un po’ di sano spirito...
Tre domande per capire se hai bisogno di uno psicologo
Spesso mi viene chiesto in quale circostanze è necessario rivolgersi a uno...