
Tre cose che non sai sugli attacchi di panico
Gli attacchi di panico rappresentano una delle più importanti patologie esistenti: nel 2000, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il venti per cento della popolazione soffriva di questo disturbo (circa due persone su dieci) e, negli ultimi anni, le percentuali non sono certo diminuite.
In Italia gli ansiolitici, e in particolar modo le benzodiazepine, che rappresentano il trattamento elettivo per gli attacchi di panico, sono tra i farmaci più venduti della classe C (cioè quelli a carico dei cittadini).
Ti sembrerà strano ma la maggior parte delle persone che dice di soffrire di attacchi di panico, in realtà non soffre di questa patologia, ma ha una serie di sintomi che erroneamente vengono ricondotti al panico; per cui una delle cose più importanti da sapere rispetto a questo disturbo è come si manifesta e le caratteristiche che lo contraddistinguono.
Il panico è un devastante momento di “tilt” mentale e fisiologico, come un fulmine a ciel sereno, è relativamente breve e lascia tramortiti. Puoi dire di soffrire di attacchi di panico se hai provato uno o più dei seguenti sintomi: paura di impazzire, di perdere il controllo, tachicardia, tremori, nausea, sensazione di sbandamento, capogiri, sensazione di essere staccato dalla realtà o dal tuo corpo.
Se non hai episodi dirompenti, ma combatti con un senso di ansia costante che ti tiene sempre all’erta, non soffri di attacchi di panico.
Se ti alzi la mattina con un senso di oppressione al petto, come se avessi un macigno sulla bocca dello stomaco, non soffri di attacchi di panico.
Se hai delle crisi che durano anche una o due ore in cui piangi e stai male, non hai attacchi di panico.
Questi disturbi, che ti ho appena elencato, sono riconducibili ad altre categorie diagnostiche e vanno affrontati con strumenti e strategie in parte differenti da quelli che si utilizzano per gli attacchi di panico.
Spesso chi ha o ha avuto attacchi di panico vive nella paura che questi possano tornare e, proprio per sfuggirvi, è costretto a una vita piena di limitazioni, evitamenti, rinunce, una vita che, in alcuni casi, si trasforma in una prigione da cui sembra impossibile uscire.
Se soffri di attacchi di panico o vivi nella paura che questi possano tornare devi sapere che molte delle strategie che utilizzi per affrontare il tuo problema non solo non sono risolutive, ma spesso rappresentano proprio ciò che lo mantiene in vita e lo fa peggiorare.
Ti starai chiedendo come faccio ad affermare questo senza conoscerti, ebbene ti rispondo subito: nonostante ciascuno di noi sia una persona unica e irripetibile, i modi di reagire di fronte ad alcune situazioni problematiche, come il panico, tendono a essere per tutti simili e, purtroppo, disfunzionali.
Per cui se soffri di attacchi di panico o ne hai sofferto, mi aspetto che tu abbia sviluppato l’abitudine a chiedere aiuto o in modo generalizzato oppure solo ad alcune persone che hanno per te la funzione di angeli custodi (marito, figli, un amico o un’amica speciale); se sei un tipo più vergognoso è probabile che tu abbia imparato a prendere precauzioni (tenere un ansiolitico sempre in borsa ne è un esempio) o a organizzarti bene per avere sempre qualcuno a cui appoggiarti.
So per certo poi che se la situazione diventa per te particolarmente difficile o se non trovi nessuno pronto ad aiutarti, quello che fai, nove volte su dieci, è evitare e rinunciare e se, nonostante queste strategie, l’attacco si presenta, immagino che il tuo tentativo principale, almeno all’inizio, sia quello di provare a calmarti, di tenere sotto controllo le tue sensazioni, di concentrarti sulla respirazione, ecc.
Se da molto tempo hai questo problema penso che la tua vita sia ormai piena di rinunce e che il tuo spazio di autonomia si sia veramente ridotto.
Sappi allora che chiedere aiuto, direttamente o indirettamente, evitare le situazioni, tentare di controllare le tue reazioni sono comportamenti che generalmente peggiorano il tuo stato e aumentano sempre di più il tuo senso di incapacità e la tua frustrazione. Quasi sempre necessario che tu impari a fare qualcosa di diverso.
E veniamo allora alla terza cosa che devi sapere se soffri di attacchi di panico o se hai un familiare o un amico che ne soffre: questo è un disturbo da cui si può guarire completamente, non necessariamente in tempi lunghi e non necessariamente andando a scavare nel tuo passato per trovarne le origini.
L’idea che l’attacco di panico sia solo un sintomo e che copra sempre difficoltà più profonde, traumi infantili, passati difficili non è fondata ma soprattutto spesso non è di alcun aiuto per risolvere il problema del panico.
La terapia breve strategica da me utilizzata è una terapia con il 95% di efficacia per gli attacchi di panico (vuol dire più di nove casi su dieci risolti senza ricadute né spostamenti di sintomi) e per prima cosa ti aiuterà a liberarti da questo problema, lavorando per interrompere ciò che fai nel presente di disfunzionale e restituendoti quella libertà e autonomia che il disturbo ti ha tolto. Poi, come nel gioco delle matrioske, se eliminato il panico dovessero emergere altre difficoltà, potrai lavorare anche su quelle, ma sarai finalmente libero dal tuo problema.
Mi auguro che questo articolo sia riuscito a farti conoscere qualcosa in più sugli attacchi di panico e spero, soprattutto, che ti abbia convinto che, se soffri di questo problema, non devi per forza conviverci ma puoi liberartene una volta per tutte.
Se desideri farti aiutare o se hai bisogno di una consulenza su come aiutare un tuo familiare, contattami e lavoreremo insieme per raggiungere il tuo obiettivo.
Per approfondire
Caputo A., Milanese, R., 2017 Psicopillole. Milano, Ponte alle Grazie.
Nardone, G., 2016 La terapia degli attacchi di panico. Milano, Ponte alle Grazie.
Nardone G, 2003 Non c’è notte che non veda il giorno. La terapia in tempi brevi per gli attacchi di panico. Milano, Ponte alle Grazie.
Nardone G, 2003 Paura, Panico, Fobie Milano, Ponte alle Grazie.
Rovetto, F, 2003 Panico. Origini, dinamiche e terapie. Milano, McGraw – Hill.
Nardone G, 2000 Oltre i limiti della paura. Milano, Rizzoli.
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