
Tre suggerimenti per gestire le paure dei bambini
La paura è una delle emozioni di base più sperimentate dagli adulti e anche dai bambini.
Si può avere paura di qualunque cosa tanto che è possibile affermare che esistono tante paure quante se ne possono inventare.
Molte paure dei bambini sono legate all’età e a specifiche fasi dello sviluppo.
Tra le paure più frequenti troviamo la paura di separarsi dalle figure significative, la paura di dormire soli, la paura del buio, di particolari animali o di particolari luoghi, dei mostri, la paura dell’acqua, etc.
Sebbene per stabilire come comportarsi sia importante valutare una serie di aspetti (le dinamiche relazionali, la situazione specifica e l’intensità e la frequenza con cui la paura si manifesta) è possibile, tuttavia, dare alcune indicazioni di carattere generale su cosa fare e cosa evitare.
Quando tuo figlio ha paura una delle prime cose che fa è guardare te e i tuoi comportamenti.
I bambini sono molto sensibili nel cogliere le reazioni dei genitori e in questo senso l’adulto può essere un regolatore oppure un amplificatore delle emozioni che il bambino sta vivendo.
Molto spesso ci preoccupiamo di quello che diciamo ai bambini e quasi mai prestiamo attenzione a quello che comunichiamo senza l’uso delle parole.
La postura, lo sguardo, il tono e il volume della tua voce, la gestualità sono i primi segnali che tuo figlio riconoscerà e sono per questo aspetti che devi imparare a modulare per aiutarlo a superare ciò che lo spaventa.
Rimanere calmo, parlare con un tono pacato, accennare un sorriso, avere una gestualità morbida e respirare in modo lento e controllato sono comportamenti non verbali che rappresentano tranquillanti naturali per tuo figlio.
Un’altra cosa che può esserti utile è sapere che la paura per certi versi assomiglia all’ amore, non si lascia domare dalla razionalità e rifugge le spiegazioni.
D’altra parte se anche tu hai delle paure avrai sperimentato che chi prova a convincerti che non hai nulla da temere spesso ha il solo effetto di farti sentire inadeguato oltre che impaurito.
Con i bambini è lo stesso: non riuscirai a calmare tuo figlio rassicurandolo, né eliminerai i suoi timori mostrandogli che la sua paura è irrazionale, che i fantasmi non esistono, che con i braccioli non si può annegare e che nel suo letto non ci sono i mostri; anzi se continuerai in questa direzione la reazione che otterrai sarà paradossale: più proverai a rassicurarlo più sentirà che c’è qualcosa da temere, più proverai a sminuire le sue paure più quest’ultime si ingigantiranno.
Una cosa che puoi provare a fare, invece, è sconfiggere la paura su un piano fantastico e metaforico.
Ogni giorno riservati uno spazio di dieci minuti per far esprimere a tuo figlio ciò di cui ha paura nei minimi dettagli. Chiedigli di raccontarti cosa teme, cosa prova e non censurare la sua fantasia.
Utilizza poi le informazioni raccolte per costruire una storia dove grazie ad eroi, superpoteri, fate e maghi portentosi la paura riesce ad essere superata e il protagonista stesso diventa più grande e più forte.
Al di fuori di questo spazio evita di parlare con tuo figlio di ciò che lo spaventa.
Ricordati, infine, che far affrontare a tuo figlio forzatamente ciò che teme non è una buona strategia: potrebbe rimanere terrorizzato e vivere con ansia crescente la sua fobia. D’altra parte anche comportamenti eccessivamente protettivi che gli consentono di evitare costantemente l’oggetto della sua paura possono col tempo rafforzare la percezione fobica e il senso di impotenza.
Quello che ti consiglio di fare invece è di procedere con gradualità nell’avvicinarlo o nel fargli affrontare ciò che lo atterrisce: in questo caso tanta pazienza e piccoli passi sono due ingredienti fondamentali.
I bambini, inoltre, amano il gioco, sono curiosi e attratti dalle novità per cui è molto utile, quando possibile, per superare ciò che li spaventa prediligere modalità indirette che spostano l’attenzione del bambino e in questo modo facilitano l’azione.
Se tuo figlio rifiuta di farsi il bagno in mare, farlo giocare a riva, magari con degli amichetti, è un ottimo modo per condurlo in modo progressivo e indiretto a familiarizzare con l’acqua.
Prima di lasciarti voglio farti riflettere sul fatto che ,quando la paura è episodica, così come viene se ne va, e il miglior atteggiamento è quello di osservare senza intervenire per evitare di trasformare una difficoltà momentanea e isolata in un problema.
Se invece la paura compare con una certa frequenza o hai osservato che si generalizza in più situazioni e ti sembra che tuo figlio non faccia progressi nel superarla allora è opportuno chiedere il consulto di un esperto per evitare che la situazione peggiori.
Spero che questo articolo ti sia stato utile e, se pensi che possa interessare a qualcuno che conosci, ti chiedo di condividerlo.
Se, invece, vuoi chiedere un parere su come affrontare le paure di tuo figlio chiamami e sarò felice di aiutarti.
PER APPROFONDIRE
Lawrence J.C., (2017). Le paure segrete dei bambini. Universale Economica Feltrinelli
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