
Tuo figlio rispetta le regole? Alcune domande per capire se vai nella direzione giusta
Se hai difficoltà a far rispettare limiti e regole a tuo figlio devi sapere che non sei solo ma anzi il tuo è un problema comune a molti genitori.
Il senso di frustrazione che ne deriva spesso è molto alto, soprattutto quando tentativi fatti non sono riusciti a cambiare la situazione in meglio.
Sebbene per formulare delle ipotesi di intervento sia importante valutare ogni singolo caso con le sue specificità (contesto familiare, età del bambino, comportamenti problematici, tentativi messi in atto per risolvere il problema), oggi voglio indicarti alcune domande che possono aiutarti a ragionare e a verificare se la direzione che hai intrapreso è corretta o se puoi modificare qualcosa.
Come vedrai sono piccoli spunti su cui però ti consiglio di riflettere: come sostiene il filoso Guglielmo di Ockam, a volte la soluzione migliore è quella più semplice.
- Ho costruito una scala di priorità nel fissare regole e limiti?
Soprattutto se tuo figlio è restio a seguire le regole, è possibile che tu percepisca di vivere in una sorta di anarchia e stia cercando di regolamentare ogni aspetto della sua quotidianità. Se questo è quello che sta accadendo, sappi che difficilmente uscirai vincitore da questa battaglia.
Quanto più sei in difficoltà con i comportamenti di tuo figlio, tanto più dovresti concentrare le tue forze su due massimo tre regole che consideri importanti e che vuoi che tuo figlio rispetti. Se non sai da dove iniziare ti consiglio di prendere in considerazione tre ambiti : sonno, cibo e autonomie personali.
Dopo aver raggiunto risultati accettabili in questi ambiti puoi iniziare a mettere ordine nel resto.
- Ho spiegato ciò che mi aspetto in modo chiaro e sintetico?
Fissare una regola significa spiegare chiaramente a tuo figlio cosa ti aspetti che lui faccia o eviti di fare. Spesso serve davvero poco a chiarire il comportamento che ci attendiamo ma spesso aggiungiamo alla spiegazione ragioni, raccomandazioni, anticipazioni di scenari futuri, creando un surplus di informazioni che genera confusione nei bambini e mette in ombra il messaggio principale. Impara a essere sintetico, vedrai che questo ti renderà più incisivo
- Riesco a conciliare flessibilità e fermezza?
Quando si tratta di regole e limiti essere fermi e flessibili vuol dire mantenere comportamenti coerenti nel tempo, circoscrivere le eccezioni e non lasciarsi sopraffare dalla propria stanchezza o dalle richieste pressanti dei propri figli. Flessibilità e fermezza sono importanti perché ti conferiscono autorevolezza ma anche perché contribuiscono a costruire un’immagine di genitore solido e affidabile. Saper difendere un limite spesso vuol dire offrire un grande sostegno a un figlio e contribuire alla sua serenità e sicurezza.
- So utilizzare la comunicazione in modo competente?
La risposta alla domanda puoi dartela tu stesso, contando le volte in cui riesci a farti ascoltare da tuo figlio e quelle in cui ciò che dici sembra perdersi nel nulla…
Spesso un cattivo uso della comunicazione, soprattutto non verbale, ti porta a dover alzare spesso la voce, a urlare, a lamentarti o addirittura ad alzare le mani, lasciandoti frustrato e stanco.
Curare la tua comunicazione è fondamentale e, sebbene le cose da fare possano essere molte, ti consiglio di concentrarti soprattutto su due aspetti: utilizzare un buon contatto oculare e mantenere la calma.
Da oggi, comincia a monitorare i tuoi comportamenti e, quando ti rivolgi a tuo figlio, usa un tono fermo ma pacato, guardandolo negli occhi. Esercitati su questo punto e vedrai subito dei piccoli miglioramenti.
- Mi diverto con mio figlio?
Riuscire a ritagliarti degli spazi di divertimento con tuo figlio, da solo o con il tuo partner, è fondamentale, soprattutto se sei in un periodo in cui i comportamenti problematici rischiano di inquinare il clima familiare. In realtà più l’atmosfera è tesa più la tua famiglia ha bisogno di pause di rigenerazione e ricarica. Staccare la spina e divertirsi ci permette di guardare in modo diverso alle difficoltà, ridimensionandole o trovando nuovi modi per affrontarle.
- Coltivo uno spazio personale di gratificazione?
Avere qualcosa di cui essere soddisfatti ci consente di considerare le difficoltà familiari in modo più equilibrato. Può essere un hobby, il lavoro, uno sport, un’attività di volontariato… Avere uno spazio in cui ci sentiamo efficaci e realizzati contribuisce ad alimentare la nostra energia personale e, spesso, ridimensiona il peso e la preoccupazione con cui affrontiamo i problemi con nostro figlio.
Spero che queste domande ti siano state di aiuto e ti abbiano indotto a riflettere sulla tua situazione in modo costruttivo. Se pensi che questo articolo possa essere utile a qualcuno che conosci ti chiedo di condividerlo.
Se invece senti di aver bisogno di uno spazio di riflessione più strutturato per affrontare le difficoltà con tuo figlio, contattami e sarò felice di aiutarti.
PER APPROFONDIRE:
Hogg, T. (2017) Il linguaggio segreto dei bambini. Mondadori. Trento.
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